Brown e Reininger, i due leader dei Tuxedomoon (ensemble che ormai appartiene alla storia – e alla leggenda – della musica d’arte), propongono un’opera ispirata alle musiche per balletti che i due musicisti americani composero e suonarono nel 1990 e nel 1991 a Zagabria, per le coreografie di Aleksandra Tutja. Il lavoro venne completato alla vigilia della guerra in Yugoslavia, con le ambizioni di indipendenza della Croazia e in un clima culturale di grande tensione. Gli artisti parteciparono al progetto consapevoli di essere di fronte a un evento importante e drammatico e la stessa musica è costellata dall’ansia di vivere un periodo unico nella storia europea.
Il disco, all’epoca, sviluppò la grande saga della band di San Francisco e ripropose la vena creativa di Brown e Reininger in chiave prevalentemente acustica (con pianoforte, violino e fiati in evidenza), ma questa volta con trame più complesse e con maggiori contaminazioni elettroniche. Una musica che si colloca in quell’area che possiamo definire “post-contemporanea”.
Il disco è interamente suonato, scritto e prodotto da Stevn Brown e Blaine L. Reininger. La copertina è curata dal pittore americano Patrick Roques, che aveva già disegnato molti lavori dei Tuxedomoon come “Half-Mute” e “Desire”.
